Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857)
si va sempre - è vero come in burrasca di mare - e m'è accaduto rarissimo di restar per istrada. Ero montato in legno in piazza, ed avevo trovato un
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, ma perché ho fatte permanenze di mesi e mesi, e perché ero divenuto talmente intimo colle persone di casa da essere considerato e potermi senza
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perché, avendo io assai sviluppato l'istinto delle similitudini, ero ai giorni passati colpito da quelle che mi suggerivano le narrazioni di viaggi lunghi
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; v'ero andato con altri del paese, e girando per l'olmata che è accanto al castello, ove tutti i ciociari dei monti di Regno portano que' loro
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volere, ed ero diventato per lui come un fratello. Persino un giorno, non sapendo piú quale offerta farmi, che sempre qualche servigio voleva rendermelo
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, don Filippo era in camera al secondo piano, e siccome io non ero tornato ancora, faceva versi. Il chiasso del legno e de' sonagli spaurí la musa, che
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Sant'Antonio. Mentre mi davo da fare cogli altri per questa lavanda, m'ero accorto che il vestito, dietro nella regione delle reni, aveva uno sgarro